Il 7 febbraio sono stato invitato a Pavia per parlare di finanza locale. Uno dei temi di mio stretto interesse, come amministratore pubblico e come delegato nazionale per l’Anci proprio per la finanza locale e presidente di Ifel. L’occasione del mio intervento al Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia era nell’ambito della conferenza “Attualità e prospettiva della finanza degli enti locali e delle riforme territoriali“. Un convegno in occasione della presentazione di una ricerca condotta dall’Università di Pavia e commissionata dalla Regione Lombardia, proprio per analizzare l’impatto sugli enti locali della “riforma Del Rio”. Una delle riforme più pasticciate dell’ultimo decennio. Una pseudo-riforma che si proponeva di cancellare le Province e disegnare le nuove Aree metropolitane, presupponendo il risultato del referendum costituzionale, che ha avuto l’esito opposto dei presunti riformatori. Anche grazie al “pasticcio Del Rio” siamo precipitati in una entropia senza precedenti per chi governa il territorio. Se a questo si aggiunge l’economia di guerra imposta agli enti locali – soprattutto i Comuni – per migliorare i saldi di finanza pubblica, ecco servito il quadro più che preoccupante che ricade su quella che un tempo era l’autonomia locale. Tagli, vincoli, norme sovrapposte e incomprensibili: un disordine generale in cui non si ha alcuna certezza. Da qui l’esigenza, ribadita anche a Pavia, di una riforma organica dell’autonomia e della finanza locale: uno dei primi doverosi impegni per chi governerà dopo il 4 marzo.
Lezione a Pavia, gli enti locali precipitati nel caos di Del Rio
13 Febbraio 2018