La scorsa settimana, in occasione dell’audizione in commissione Finanze alla Camera, convocata per esaminare la Proposta di Legge sulla “semplificazione fiscale”, ho presentato la richiesta di un complessivo riordino della fiscalità comunale e della riscossione. In qualità di delegato Anci alla Fiscalità locale, ho rinnovato la richiesta di riunire Imu e Tasi in un unico prelievo. Un passo importante per consentire il superamento di un sistema di tributi locali inutilmente articolato in una molteplicit à di aliquote sulle medesime basi imponibili.
Se le richieste dell’Anci fossero accolte, inoltre, sarebbe possibile assicurare ai Comuni un più ordinato processo di deliberazione delle tariffe Tari, il cui termine viene fissato al 30 aprile di ciascun anno, e consentire ai soggetti affidatari della gestione del servizio rifiuti di riscuotere il tributo con le stesse modalit à dei soggetti privati iscritti all’albo, a condizione che si tratti di società in house o di aziende controllate da soggetti pubblici.
Anche la redistribuzione dei gettiti immobiliari, contestuale alla progressiva abolizione dei trasferimenti statali e unitamente all’avvio della perequazione delle risorse, ha aggravato il disallineamento tra prelievo locale e finanziamento dei Comuni e, tra le questioni da affrontare con la massima urgenza, c’è senz’altro la riforma del catasto, i cui valori obsoleti incidono sulla ripartizione dei carichi fiscali tra i contribuenti e delle risorse tra i Comuni.