Ieri una notizia insolita ha attirato l’attenzione dei media, non solo locali: ne hanno parlato il Fatto quotidiano e RadioDue (“Il ruggito del coniglio“), tra gli altri. La notizia: tre scuole medie di Ascoli Piceno non hanno voluto che i loro studenti partecipassero alla visione di “Così fan tutte, ossia la scuola degli amanti” di Mozart, in scena al Teatro Filarmonici di Ascoli, in occasione dell’appuntamento di “Opera Studio”.
L’opera buffa è stata infatti tacciata di essere troppo scabrosa: parla di sesso.
Non voglio dar del bacchettone o dell’ipocrita a nessuno, ma certo la cosa di mi ha sorpreso non poco. Due secoli dopo – l’opera venne composta nel 1790 e già all’epoca destò critiche e scandalo in società – Mozart è ancora scandaloso? Credo sia necessario chiedermi e chiedervi: è meglio che i giovani scoprano il sesso con Mozart, oppure da soli, davanti a siti porno oggi facilmente accessibili? L’approccio alla sessualità e all’erotismo è meglio che sia accompagnato dalle famiglie, dalla scuola e, perché no, anche da Mozart o dal dilagare della pornografia?
Viviamo tempi strani, in cui le pruderie meno sospettabili si accompagnano a volgarità conclamate, accettate e persino difese.
L’invito al Teatro rivolto alle scuole nasce da una proposta della Fondazione Lirica delle Marche per i Comuni di Ascoli Piceno, Fermo e Fano. A queste rappresentazioni pomeridiane partecipano l’80% di studenti delle medie e il 20% delle superiori. Ma, stavolta, le scuole medie non hanno aderito, a parte un istituto. Quando ci siamo chiesti il perché, c’è chi ha preferito esibire la scusa della durata dell’opera: 2 atti che si consumano in circa 3 ore e mezza. Ma poi è emersa la ragione vera, credo: il tema licenzioso ed erotico ha avuto la sua parte.
Le vicende dell’opera – dicono gli esperti – erano ispirate a un episodio realmente accaduto a Venezia (o Trieste), dove due ufficiali si erano scambiati le rispettive donzelle per testare la loro fedeltà. Troppo? Troppo per i ragazzi che hanno coetanei che si organizzano in baby gang, che si propongono – grazie all’amplificazione del web – le più incredibili esperienze estreme, che confessano di aver avuto le prime esperienze sessuali negli anni delle medie, che fanno uso di stupefacenti fin dalle elementari?
Un tuffo nella geniale leggerezza di Mozart e del suo librettista Lorenzo Da Ponte, potrebbe offrirci la morale dell’episodio:
Fortunato è l’uom che prende / ogni cosa pel buon verso / e tra i casi e le vicende / da Ragion guidar si fa.
Quel che suol altrui far piangere / fia per lui cagion di riso; / e del mondo in mezzo ai turbini / bella calma troverà.