Le prospettive per il futuro alla luce dei traguardi raggiunti. In una battuta: “Tutto quello che conta“. Ho voluto raccogliere in un volume e in un sito web i dieci anni più entusiasmanti della mia vita, i dieci anni da sindaco di Ascoli Piceno (2009-2019). E ho chiesto all’amico giornalista Andrea Pancani – sabato scorso, 16 marzo – di guidarmi in una specie di talk show con a tema proprio questi anni. Anche per valutare i possibili scenari per il domani. Tantissimi i cittadini e i rappresentanti delle istituzioni presenti all’incontro durante il quale abbiamo ripercorso dieci anni durante i quali non sono mancate stimoli e sfide.
Lasciamo in eredità – uso il plurale perché ogni giorno si tratta di lavoro di squadra – tanti risultati, ma anche tanti progetti già finanziati: un totale di 26 milioni di lavori. Uno è quello per la rigenerazione urbana di Monticelli, 18 milioni per la creazione di una New Town frutto del Bando periferie premiato tra i primi 24 a livello nazionale. L’altro, il progetto Iti, con lavori per 6 milioni, riguarda il rilancio del centro storico. Sarà possibile ricucire il centro storico alla periferie di Monticelli sulla base di connessioni ecosostenibili come il parco fluviale.
La grande scommessa del futuro che lasciamo agli ascolani è tuttavia il progetto Ascoli 21 di rigenerazione urbana del sito ex Sgl Carbon. È stata necessaria una grande perseveranza per completare un iter reso molto complesso anche da ostilità politiche incomprensibili. Ora è stato definito e dovrà essere avviato un progetto che prevede la bonifica complessiva del sito, il più grande parco urbano della regione, e la realizzazione di insediamenti di edilizia privata a elevata sostenibilità ambientale ed energetica. Ascoli 21 costituisce un esempio di partenariato pubblico privato che, ne siamo certi, varrà come buona pratica a livello nazionale.
Con lo sguardo rivolto al futuro, posso dichiarare che abbiamo riorganizzato la macchina comunale e combattuto gli sprechi, senza spremere gli Ascolani.
Quando ho iniziato il mio mandato nel 2009 la città era commissariata, il sistema industriale volgeva al peggio, la Cartiera aveva appena chiuso i battenti, dopo un mese ci furono i licenziamenti alla Manuali e a seguire quelli alla Haemonetics, Prysmian e altre aziende ancora. Con la crisi della finanza pubblica italiana che raggiunse l’apice nel 2011. C’era bisogno di uno choc positivo.
Fu sbloccata la procedura del Polo universitario all’ex ospedale Mazzoni. Poi, nel gennaio 2016 abbiamo approvato definitivamente, dopo tanti anni, il nuovo Piano regolatore generale, nuovo strumento di programmazione.
Nonostante le difficoltà tanti gli investimenti, tante le opere e i progetti realizzati. Con particolare orgoglio annoto che in dieci anni abbiamo realizzato 250 mostre d’arte, non si è trattato di prodotti preconfezionati di passaggio nella nostra città, ma sempre agganciate alla storia del territorio.
Oggi, a pochi giorni allo scadere del mandato, vorrei ringraziare tutti voi, che accompagnandomi in questo percorso con amicizia e supporto, lo avete reso ancor più bello.