L’addizionale comunale non fa paura

Questa mattina son stato ospite di Radio Uno, della trasmissione GR1 Economia.

Il mio intervento è stato relativo ad una questione cara a tutti i contribuenti: la possibilità che la decisione del governo di delegare a Comuni e Regioni le materie di imposizione locale possa determinare un aumento delle tasse locali.

Ritengo che l’ipotesi di aumento delle addizionali, specialmente a livello comunale, poco verosimile: fra il 2010 e il 2015 – quando i Comuni hanno reagito ai tagli dello Stato centrale – le addizionali sono state aumentate quasi ovunque ai massimi consentiti. Un eventuale aumento dell’addizionale potrebbe avvenire unicamente se correlazionato all’aumento del reddito medio – come ha registrato l’analisi del Sole 24 Ore, in merito al gettito dell’Irpef a Milano e in Lombardia fra il 2016 e il 2017.

Occorre comunque ricordare che se i Comuni dispongono della possibilità di manovrare Imu, Tasi, diversamente accade per quanto riguarda la Tari.
Come già approfondito non è il Comune che determina l’aliquota della Tari ma il suo valore deriva dal servizio industriale di raccolta, spazzamento e conferimento dei rifiuti in discarica.

Forse l’introduzione della flat tax introdurrà una diretta proporzionalità fra servizi erogati e redditi delle famiglie, ma al momento posso dichiarare che certamente, se aumenteranno le tasse, la colpa non sarà dei Comuni.

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