La scorsa settimana, e ormai a pochi giorni dalla scadenza del mio mandato, Ascoli Piceno ha raggiunto un nuovo traguardo. Mercoledì scorso, infatti, è stato firmato il Protocollo contro la violenza sulle donne.
Nel 2018, solo nelle Marche, le donne che hanno chiesto aiuto ai cinque centri antiviolenza della Regione sono state 534, 69 delle quali solo ad Ascoli. I figli coinvolti negli episodi di violenza sono stati 466 di cui 140 maggiorenni e 326 minorenni.
L’approccio con il quale stiamo trattando un problema così importante e purtroppo attuale è formidabile: coinvolge molti soggetti, una vera rete di grandi protagonisti di civiltà e sicurezza: gli Ambiti Territoriali Sociali n. 21, 22, 23, 24,la Polizia Municipale, Ambito Territoriale Sociale 19 Asur Marche Area Vasta n.5 Ascoli Piceno – San Benedetto del Tronto, Carabinieri – Comando Provinciale di Ascoli Piceno, Centro Antiviolenza, Confindustria Provincia Ascoli Piceno Ordine dei Medici e degli odontoiatri della Provincia di Ascoli Piceno, Organizzazioni Sindacali territoriali CGIL CISL UIL, Prefettura di Ascoli Piceno, Provincia di Ascoli Piceno, Questura di Ascoli Piceno, Regione Marche ,Tribunale di Ascoli Piceno Ufficio Scolastico regionale per le Marche – Ufficio V – Ascoli Piceno e Fermo, La Commissione per le Pari Opportunità tra uomo e donna della Regione Marche e l’Associazione On the Road. Un elenco doveroso. Vorrei ringraziare calorosamente ciascuno di loro.
Il percorso integrato approvato prevede la definizione di due macrofasi e consente di gestire al meglio le fasi operative: una di emergenza e primo intervento, una seconda di post-emergenza. Un programma articolato che vuole accompagnare le donne vittime di violenze nel lungo e terribile percorso che devono affrontare quotidianamente, nell’immediato, ma anche nell’inevitabile periodo necessario ad affrontare le conseguenze – fisiche e psicologiche – legate alle aggressioni.