Federalismo fiscale, uno strumento prezioso per il rilancio del Paese

Il 28 marzo scorso, presso la Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, si è svolta l’audizione IFEL in materia di “perequazione delle risorse comunali, livelli essenziali delle prestazioni e autonomia finanziaria delle Regioni.” in relazione all’applicazione piena dell’articolo 116 della Costituzione.
Innanzitutto vorrei ricordare che l’IFEL nasce con l’intento di prestare assistenza tecnica ai Comuni, formulare strategie e prospettive di lavoro per l’autonomia in Italia e promuovere la formazione e l’informazione sul territorio.
Alla luce di questa considerazione, è naturale che la prospettiva proposta dall’IFEL nell’incontro sia stata definita tenendo in considerazione il punto di vista – e gli interessi – territoriali, dei Comuni.

Nel corso dell’audizione, insieme al responsabile del Dipartimento Finanza locale Ifel, Andrea Ferri, ho avuto modo di affrontare i temi che riguardano il doveroso bilanciamento tra i principi di autonomia e sussidiarietà, con garanzia assoluta dell’indivisibilità della Repubblica.
La perequazione comunale proposta, se da un lato introduce elementi indispensabili per avviare la ripresa del Paese, rischia allo stesso tempo di innestare pericolose criticità, proprio per garantire l’equilibrio che tutti auspichiamo.
Le autonomie in Italia sono state fortemente compresse e compromesse durante gli anni della crisi, fra 2011 e 2015: i principi di decentramento e autonomia sono venuti meno, in favore di un preponderante “neocentralismo”. Questo, oltre ad aver di fatto ridotto le risorse territoriali locali, ha trasformato e deformato i principi operativi degli articoli 116 e 119 della Costituzione. Proprio quelli che garantiscono a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni “autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci”. Il caso fallimentare delle Città metropolitane e delle nuove province, purtroppo, lo dimostra.

Certamente le autonomie potrebbero fornire strumenti per riequilibrare le relazioni fra i diversi Enti territoriali. Ma occorrono attenzione, prudenza e se possibile anche gradualità, così da poter verificare le reazioni di questi meccanismi fragili e interdipendenti.

Il principio di differenziazione – ovvero l’attribuzione di risorse e servizi in relazione ai fabbisogni dei cittadini – e l’articolazione di poteri e competenze – Regionali e Locali – costituiscono elementi indispensabili per la valorizzazione di una rete istituzionale portabandiera del principio di sussidiarietà verticale.
Il tema è complesso e per questo rimando sia al testo proposto durante l’audizione sia al video reso disponibile dalla Camera dei Deputati.

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