Oggi pomeriggio sarò a Camerino per discutere con chi “non vuole fermarsi alla politica dei like o dei vaffa”, prendendo spunto dal mio ultimo libro “Coi piedi per terra” (Edizioni dEste). Il dibattito si svolgerà, a partire dalle 17.30 nella Sala del Rettorato, all’Università. Le pagine del libro raccontano e custodiscono la mia esperienza di sindaco, giunta ormai quasi al termine, con l’imminente scadenza del secondo mandato.
Ho avuto spesso l’occasione, in questi ultimi mesi, di prendere spunto da questo pamphlet per confrontarmi con chi ama davvero la politica. Nelle ultime settimane ricordo i dibattiti a Montegiorgio e Porto Sant’Elpidio. Ma dovrei riandare con la memoria a Sulmona o a Grosseto, per rammentare le occasioni, tante, che ho avuto di gli ultimi dieci anni della mia vita, che sono stati anche i più entusiasmanti. Anni che con “lacrime e sudore” mi hanno insegnato tanto sulla complessa attività della macchina amministrativa.
La gestione delle crisi – se ne sono susseguite non poche: ambientale, economica e non ci siam fatti mancare nemmeno quella politica, fino al terremoto – la sicurezza del territorio, l’introduzione di normative, difficili, quando non impossibile, da interpretare. Ma anche le tante soddisfazioni legate all’innovazione, al seme della speranza, della tecnologia e dell’innovazione, della ripresa.
Ho fatto tesoro di tutte questi avvenimenti e ne ho parlato di recente anche nel volume “Tutto quello che conta“, la relazione di fine mandato che ho illustrato ad Ascoli.
Oggi per chi vorrà e potrà, sarà l’occasione di un racconto e di un confronto utile magari anche per qualche aspirante amministratore pubblico.
Perché, come dice Nassim Taleb, l’intellettuale libanese-americano che ho citato spesso nel mio libro: “Chi parla deve anche fare, e solo chi fa può parlare”.