Una Piazza intitolata a Padre Hamel, il prete trucidato dagli integralisti islamici

Per papa Francesco è già beato, come tutti i martiri, per la Chiesa lo sarà probabilmente fra un paio d’anni, la città di Ascoli Piceno ha voluto intitolargli da oggi una piazza per celebrare la sua testimonianza. Domani, 3 maggio, alle 16, si svolgerà la cerimonia con cui Il sacrificio di padre Jaques Hamel – ucciso durante la Messa, quasi tre anni fa da due integralisti islamici in Normandia – verrà onorato dall’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno con l’intitolazione di un piazzale nel quartiere San Marcello.

«Possiamo ascoltare in questo tempo l’invito di Dio a prendere cura di questo mondo, per renderlo, là dove viviamo, più caloroso, più umano, più fraterno». Scriveva così sul giornale della parrocchia, poche settimane prima di essere assassinato, padre Jacques Hamel, il sacerdote di 86 anni ucciso il 26 luglio 2016 mentre celebrava la Messa nella chiesa di Saint Etienne, a Saint-Etienne-du-Rouvray, in Francia. A togliergli la vita con inaudita violenza due giovani estremisti islamici. L’assassinio di padre Hamel si verificò pochi giorni dopo l’attentato islamista sul lungomare di Nizza.

Nel mese di marzo si è conclusa l’inchiesta diocesana per il processo di beatificazione e dal mese di aprile le carte sono state consegnate al prefetto della Congregazione delle cause dei santi, cardinale Angelo Becciu. L’apertura della causa di beatificazione ha avuto dunque un rapido via libera sia da parte della Congregazione delle cause dei santi sia dallo stesso Pontefice e tale circostanza ha permesso di derogare alla regola canonica che impone un tempo di almeno cinque anni dopo la morte, prima di aprire l’iter.

Il processo di beatificazione di padre Hamel segue la procedura che fu riservata anche a Giovanni Paolo II e a Madre Teresa di Calcutta.

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