© Andrea Vagnoni

Ci ho messo la faccia, per dieci anni, per la mia Ascoli

Comincia l’ultima settimana da primo cittadino della mia amata Ascoli Piceno.
Di bilanci, ho già avuto modo di farne: di lacrime e sudore, di gioie e soddisfazioni parla il volume “Tutto quello che conta” che ho avuto modo di illustrare con l’amico giornalista Andrea Pancani (La7).

In questi dieci anni ci ho messo la faccia (come suggerisce Nassim Taleb, nel libro “Skin in the game” che ho citato nel mio “Coi piedi per terra”), ho creduto fino in fondo ai progetti che, con la mia Giunta, abbiamo individuato e realizzato. Oggi, con lo sguardo rivolto ai dieci anni trascorsi, posso affermare che abbiamo fatto tanto di buono: lascio in dote opere pubbliche finanziate e progettate per venti milioni di euro.
Il mio mandato termina affidando a chi verrà dopo di me – e mi auguro che sia l’amico Marco Fioravanti – una Ascoli migliore di quella che ho trovato, una città evoluta e non più immobile. Camminando per piazza Ventidio Basso, gli occhi si riempiono di bellezza e lo spirito di soddisfazione.

A Franco De Marco, su le “Cronache picene“, ho consegnato alcune mie considerazioni e, questa volta sì, anche qualche emozione, anche perché forse sarà la mia ultima intervista come sindaco.

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