La scorsa settimana sono stato ospite di Coffee Break, la trasmissione di La7 condotta da Andrea Pancani.
In studio con me, Marco Rizzo (Partito Comunista), Massimo Bitonci (Lega, sottosegretario Mef), Federico Iadicicco (imprenditore, presidente di Anpit).
Tanti gli argomenti di confronto: la vicenda Russiagate in parlamento, le autonomie differenziate. È stata anche la mia prima partecipazione televisiva da quando ho lasciato Forza Italia per “tornare a casa” con i Fratelli d’Italia: ho avuto occasione di condividere con il largo pubblico le ragioni del mio addio a un partito che, malgrado le dichiarazioni di intenti, non esclude nei fatti accordi con il Partito Democratico. Cosa per me indigeribile!
E di fronte ai recenti annunci del vicepremier Matteo Salvini sulle opere pubbliche, si è riflettuto in merito agli ostacoli dell’efficienza della macchina amministrativa: in primis la burocrazia e la corruzione.
Il grande sacrificio richiesto a Province, Città metropolitane, Regioni e Comuni per risanare i conti pubblici ha messo in ginocchio gli investimenti locali per opere pubbliche, diminuiti drasticamente, tra il 40 e il 60%: scuole superiori e infrastrutture sono state le prime a pagarne le conseguenze.
Ecco quindi la necessità di ridare forza alle autonomie locali.
Ma, parallelamente, occorre rimettere in sesto la macchina amministrativa, per assicurarne l’efficienza, prediligendo la funzionalità a una sterile cultura dell’adempimento. La corruzione non si combatte con la moltiplicazione delle norme cui adempiere. I corrotti e i corruttori sanno quasi sempre mettere le carte a posto.
L’ipertrofia normativa, l’incertezza normativa conseguente alla cattiva qualità della scrittura delle norme, rischiano altrimenti di paralizzare l’Italia.
Ecco il link alla puntata per chi l’avesse persa.